Tommaso Zorzi è un personaggio amatissimo dal pubblico italiano. Fanno male le parole che ha pronunciato sua sorella su una tragica esperienza.
Gaia è una ragazza splendida, dolce e intelligente, ma che in passato ha dovuto superare un momento molto difficile che sensibilizza tutti i giovani su alcuni atteggiamenti.
Il racconto della ragazza è un atto di coraggio per mettere in guardia chi come lei magari si potrebbe trovare a vivere delle difficoltà, ad affrontare delle complicazioni, a fidarsi delle persone sbagliate. Purtroppo nel mondo esistono fin troppi malintenzionati che commettono atti del genere e questo non si può sopportare. Gaia ha dimostrato di essere forte e di voler lanciare un messaggio.
La terribile esperienza della sorella di Tommaso Zorzi
La sorella di Tommaso Zorzi, Gaia, ha parlato su Twitter della sua esperienza: “Durante il mio secondo anno d’Università ero uscita con le mie coinquiline per andare a ballare e stupidamente accettai un drink da dei ragazzi che non conoscevo. Era inizio serata, saranno state le undici, da quel momento non ricordo più nulla. A quanto pare ho perso i sensi, è arrivata l’ambulanza e mi sono svegliata il giorno dopo in ospedale. Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non mi lasciò sola. Rimase in ospedale fino alle sei di mattina”.
La ragazza ha poi aggiunto: “Trovarono nel mio sangue del rohypnol, un sedativo conosciuto come date drug. Anni dopo questo locale chiuse dopo che questa cosa successe a più ragazze e si scoprì che erano i baristi a vendere quel tipo di sostanze ai ragazzi che frequentavano le discoteche”. Queste parole sono un grande insegnamento a non accettare nulla dagli sconosciuti perché sì potrebbero essere anche delle brave persone, ma non è detto che non siano malintenzionati.
Per fortuna Gaia riuscì a evitare il peggio, ma comunque rimase segnata anche psicologicamente da un fatto troppo brutto per essere compreso e accettato. Il commento sui social ha scatenato il pubblico che ha raccontato esperienze analoghe sensibilizzando ulteriormente sull’argomento in questione. L’obiettivo empatico è ovviamente quello di trovare un rimedio per evitare che situazioni del genere possano ripetersi.